Un piatto succulento e..piccante!
La giornata si è rivelata più intensa del previsto, risultato finale: sono sfinita. Ho messo piede in casa ad un orario improponibile, quindi la prima cosa che ho fatto è stata, passatemi il termine, fiondarmi in cucina a preparare la cena. Quella voragine che avevo nello stomaco aveva finalmente deciso di placarsi e smettere di fare rumori strani: il mio stomaco ha protestato per più di un’ora al solo scopo di ricevere cibo. Come se non avessi risorse sufficienti ad aspettare fino a sera. Probabilmente si tratta della dieta, se così la si vuol chiamare, che inizia a produrre i suoi effetti.
Bando alle ciance, la ricetta di stasera è la cugina di una ricetta che vi ho già fatto conoscere, quella delle trofie alla ‘Nduja. Questa volta ho deciso di provare ad impiegare il condimento per provare le orecchiette di grano arso alla ‘Nduja e il risultato mi ha dato una grande soddisfazione. Quel tipo di orecchiette ha parecchio carattere e si abbina perfettamente al piccante. Mi è venuta voglia di mangiarle quando è rientrato a casa Marco: quando è venuto a salutarmi aveva con se un’ottima ‘Nduja calabrese regalatagli da un suo collega di lavoro, che ringrazio profondamente per il gentile omaggio. Potevo evitare di preparare un piatto tanto succulento? L’unico accorgimento che ho messo in pratica, essendo in dieta, è stato quello di ridurre il quantitativo di olio extra vergine di oliva poiché la ‘Nduja è già piuttosto unta e calorica. Adesso la solita tisana della buonanotte non me la toglie nessuno, a domani!
- Orecchiette di grano arso - 170 gr
- 'Nduja - 20 gr
- Ricotta dura - 20 gr
- Cipolla - 5 gr
- Olio extra vergine di oliva - 5 gr
- Portate ad ebollizione abbondante acqua salata
- Intanto fate soffriggere la cipolla tritata con l'olio extra vergine di oliva e con la 'Nduja
- Fate cuocere le orecchiette di grano arso e, una volta scolate, conditele con il soffritto
- Infine servitele con abbondante ricotta grattugiata in superficie
francesca dice
Ciao Rosa, ormai sono una affezionata frequentatrice del tuo blog e anche se sono perennemente a dieta qualche cosa proverò a farla. Le orecchiette con la ‘nduja non dovevi farmele vedere. Lo sai perchè si chiama grano arso? Io le ho comprate e le ho fatte alla pugliese, cioè senza ‘nduja ma con la ricotta…come la chiami? ricotta dura? Noi usiamo il cacio ricotta che non è facile trovare quassù e allora, per fare prima, me lo porto dalla puglia.
Allora senti cosa farò: comprerò delle orecchiette di grano arso, il cacio ricotta, a “dov’è Katia” dico di portare la nduja dalla Calabria (di quella fatta in casa, per l’appunto!) e magari ci organizziamo una mangiata insieme!
Si fa?! In attesa proverò la tua ricetta per conto mio e proverò anche le fave stufate: ma la prapika ci vuole per forza?
Un abbraccio grande anche a Marco
Francesca
Rosa dice
Abbiamo una Francesca meravigliosamente tecnologica tra noi! Ma buongiorno cara,
é un piacere prenderti per la gola! Le orecchiette al grano arso devono essere ottime con il cacio ricotta. Potrei provarle in qualsiasi momento, visto che ho la scorta, ma non mi priverei mai del piacere di passare del tempo con voi. Quindi sì, organizziamoci per benino. ‘Nduja fatta in casa?! Ho già l’acquolina in bocca…
Per quanto riguarda lo stufato di fave devi considerare che la paprika gli conferisce un profumino davvero delizioso. Non è indispensabile, ma lo rende un piatto originale. Fammi sapere dei risultati!
Ricambiamo entrambi l’abbraccio, anche se dal vivo è tutta un’altra cosa.
A prestissimo,
Rosa.